Il progetto di restauro

Mausoleo di Augusto, Roma.

IL RESTAURO CONSERVATIVO

Per ridare nuova vita al Mausoleo è stata scelta la tecnica del restauro conservativo che prevede di restaurare l’edificio antico e assicurarne l’utilizzo attraverso lavori che rispettino non solo l’opera originaria, ma anche tutti gli interventi successivi.

Dei più di 13.000 metri quadri di muri che oggi si vedono, quasi la metà risalgono alla costruzione originaria dell’epoca di Augusto, una parte equivalente è composta invece da strutture che risalgono ai lavori di restauro degli anni 30 del ‘900. Sono presenti anche resti di murature costruite in età medioevale e rinascimentale. Questi muri aggiunti in epoche successive non saranno rimossi, ma saranno a loro volta restaurati, a meno che non siano gravemente pericolanti e in quel caso, metro per metro, verrà deciso se eliminarli fino a trovare la costruzione originale, oppure restaurarli rendendoli sicuri.

Il progetto di restauro prevede due fasi distinte: il consolidamento delle strutture esistenti per renderle sicure e visitabili e la valorizzazione che ne permetterà un nuovo utilizzo.

PRIMA FASE: IL CONSOLIDAMENTO

Il restauro conservativo necessario a consolidare la struttura in modo da evitare nuovi danni o crolli a quanto esiste oggi è iniziato il 31 ottobre 2016. Sono stati spostati 153 importanti resti archeologici pronti a tornare nel Mausoleo una volta terminati i lavori, quindi sono stati allestiti i ponteggi per metà della circonferenza. Questo ha permesso di eliminare la vegetazione spontanea nata sui muri, pulire, stuccare e proteggere le pareti. La sommità dei muri è stata ricoperta da uno strato di materiale di protezione per evitare nuove infiltrazioni di acqua all’interno delle pareti ed è stata costruita una scolina per la pioggia. I lavori di restauro del Mausoleo prevedono inoltre la copertura di alcune stanze e l’impermeabilizzazione degli ambienti, la sistemazione dei pavimenti e il consolidamento delle quattro scale.

Mausoleo di Augusto, fronte esterno, Roma.

TECNICA COSTRUTTIVA DEI ROMANI

Il lavoro di risistemazione del muro più esterno ha reso visibile la tecnica costruttiva utilizzata nella realizzazione del Mausoleo. I romani non hanno costruito ponteggi, ma utilizzato una strategia differente. Edificavano muri concentrici contemporaneamente per un’altezza di circa 70 centimetri, quindi riempivano di terra lo spazio tra le  murature per tutta l’altezza. Questo strato di terra diventava così il loro nuovo pavimento, circa 70 centimetri più in alto di quello precedente e da questa nuova altezza potevano alzare i muri di altri 70 centimetri. Di questo lavoro a strati sono ben visibili i segni sul muro esterno. Ogni 70 centimetri di altezza, infatti, si può osservare una sottile linea più chiara, dovuta al fatto che sul livello che rappresentava il pavimento di lavoro cadeva materiale più fine e più chiaro della terra usata per riempire l’altezza tra uno strato di lavoro e quello successivo. Anche quando tutta la terra è stata rimossa, sui muri è rimasta questa leggera traccia chiara che ha permesso agli archeologici di capire la tecnica costruttiva e che può ancora essere ammirata lungo la circonferenza esterna.

Mausoleo di Augusto, Pianta (da Gatti 1934).

LE CONCAMERAZIONI

Come si vede in figura, dietro il muro più esterno del Mausoleo era stato costruito un anello che ospitava 12 stanze semicircolari e, un altro anello più interno, suddiviso in 12 stanze trapezoidali. Per indicare queste stanze viene usata la parola concamerazioni cioè una serie di cavità uguali non comunicanti. I muri semicircolari delle concamerazioni più esterne e quelli a raggiera delle concamerazioni trapezoidali sono fondamentali per reggere il peso dell’intero edificio. Per rendere il Mausoleo ancora più solido, le concamerazioni di tutti e due gli anelli erano riempite di terra. Con l’andare dei secoli, dopo che il marmo che ricopriva il monumento era stato sottratto e i crolli ne avevano ulteriormente alleggerito il peso, le concamerazioni sono state scavate e utilizzate come stanze, cantine, ripostigli, stalle per le bufale, camerini teatrali, bagni e uscite di sicurezza. Il restauro di oggi le rende nuovamente  utilizzabili, con la risistemazione delle pareti e delle volte che le ricoprono.

SECONDA FASE: LA VALORIZZAZIONE

Il restauro è necessario per la manutenzione dell’edificio e per evitare un nuovo deterioramento. Il lavoro di valorizzazione che seguirà, donerà invece al monumento funebre di Augusto una nuova vita: il Mausoleo sarà aperto al pubblico e diventerà il museo di se stesso.

I lavori di valorizzazione sono diretti dalla Sovrintendenza Capitolina e interamente finanziati dalla Fondazione TIM. Permetteranno di realizzare un itinerario museale al quale verrà affiancato un percorso privo di barriere architettoniche in modo da rendere il museo, sebbene costruito all’interno di una struttura antica, accessibile a tutti.

Il percorso museale sarà allestito all’interno delle concamerazioni trapezoidali, che saranno percorse in senso orario e la successione delle stanze rifletterà la successione dei momenti significativi della vita del Mausoleo.

Le pareti non saranno ricoperte da intonaci, ma mostreranno il loro aspetto antico, così come rinvenuto attraverso il restauro conservativo. Le sale ospiteranno i resti delle diverse fasi di vita del monumento, i ritrovamenti archeologici degli ultimi scavi, fatti subito prima del restauro e altri materiali raccolti nell’area, conservati dalla Sovrintendenza di Roma e mai esposti al pubblico.

Mausoleo di Augusto, concamerazioni trapezoidali, Roma.

Le nuove scoperte archeologiche

L’accurato scavo archeologico compiuto prima della ristrutturazione, ha messo in luce come la struttura del Mausoleo fosse con tutta probabilità diversa da quella ipotizzata fino adesso e quindi come doveva apparire a chi lo osservava. Oggi ha la forma di un cono e tutte le ricostruzioni fino a ora lo hanno immaginato tale anche nell’antichità. Gli ultimi studi mostrano invece come questa forma sia dovuta al crollo delle coperture e dei muri più esterni. Si pensa dunque che il Mausoleo dovesse essere simile al Mausoleo di Adriano, nel medioevo trasformato in fortezza e oggi noto come Castel Sant’Angelo. Il Mausoleo di Augusto, molto più grande di quello di Adriano, probabilmente aveva la forma di un imponente cilindro in marmo bianco, elegantemente decorato, sormontato da una colossale statua in bronzo di Augusto, la cui copia in marmo è quasi certamente la statua nota come “Augusto di Prima Porta”. La fase di valorizzazione del monumento prevede anche la realizzazione di nuovi scavi archeologici per lo studio di antiche parti crollate, mai rimosse, dalla cui analisi si spera di chiarire in modo definitivo la struttura originale del monumento.

LA PIAZZA CIRCOSTANTE

Oggi il Mausoleo è in posizione defilata rispetto alla piazza, poggia su un terreno più basso del livello stradale ed è coperto di piante. Questo lo rende praticamente invisibile.

Il Mausoleo deve tornare a far parte della vita cittadina. Per questo l’amministrazione di Roma Capitale ha indetto nel 2006 un concorso internazionale per la valorizzazione non solo del monumento, ma dell’intera piazza, per rendere nuovamente questo luogo uno spazio pubblico che avvicini la vita di oggi alle ricchezze archeologiche della città.

Il monumento sarà circondato da una zona pedonale, arricchita da spazi verdi e collegata alle altre strade da larghe scale che metteranno in continuità il livello della città di oggi con il livello della città imperiale; verrà realizzata una passeggiata esterna per ammirare il monumento anche da fuori.

La piazza e il monumento torneranno ad essere ciò che hanno sempre rappresentato: l’incontro tra passato e presente che fa di Roma una tra le città più belle al mondo.

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