Fondazione TIM sostiene il recupero e la valorizzazione del Mausoleo di Augusto

02.05.2017

Fondazione TIM ha sempre dato un contributo importante al recupero del patrimonio urbanistico e storico del nostro Paese.  Va in questa direzione anche l’accordo siglato con Roma Capitale che prevede, da parte di Fondazione TIM, presieduta da Giuseppe Recchi, la donazione di 6 milioni di euro per il restauro del Mausoleo di Augusto, la tomba antica più grande dopo le piramidi. Fondazione TIM contribuisce così alla riscoperta di uno dei simboli della storia romana e occidentale, che negli ultimi 80 anni ha rappresentato un luogo dimenticato nell’urbanistica della capitale italiana. La donazione è finalizzata a restituire “visibilità e visitabilità” al Mausoleo, attraverso la realizzazione di attività volte a ripristinare le condizioni adeguate per la percorribilità degli spazi da parte del pubblico, in vista anche della creazione di un futuro spazio museale. Si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione pubblico-privato che restituirà al mondo uno dei monumenti chiave della storia della città di Roma. Fondazione TIM ha inoltre stanziato, fin da ora, ulteriori 2 milioni di euro per la valorizzazione del Mausoleo e delle attività di cantiere. Una installazione permanente sulle cesate del cantiere, l’illuminazione notturna del sito archeologico, la realizzazione di un sito internet dedicato www.mausoleodiaugusto.it, sono alcune delle iniziative che restituiscono – già da oggi – il Mausoleo di Augusto ai turisti e alla cittadinanza.

La direzione artistica del progetto di valorizzazione del Mausoleo di Augusto è di Luca Josi, direttore Brand Strategy & Media di TIM, e la realizzazione è stata affidata all’agenzia Havas Eventi Milan.

 

Le cinta del cantiere

Le cesate che compongono la cinta del cantiere nel lato est, nord e ovest sono caratterizzate – per una superfice di circa 300 metri lineari – da fondali neri da cui emergono testi in color oro e immagini sulla vita di Augusto e sulle trasformazioni subite dal Mausoleo nei secoli. Inoltre, attraverso delle inferriate il cui disegno richiama la pianta del Mausoleo, sarà possibile osservare il cantiere per seguire l’intervento che si sta operando all’interno del sito archeologico. Le cesate del lato ovest del cantiere, quelle che guardano l’Ara Pacis, hanno il compito di accompagnare, con una narrazione strutturata in 12 capitoli, il visitatore alla scoperta di Augusto e delle molte vite del Mausoleo. In particolare i 12 pannelli in stampa lenticolare mostrano dettagli in movimento che permettono a chi fruisce dei contenuti delle cesate di vivere un’esperienza immersiva e sorprendente.

Nei lati est e nord delle cesate, invece, è riportato un brano tratto dalla Geografia di Strabone (geografo e storico greco contemporaneo di Augusto) con la descrizione del luogo dove sorge il Mausoleo, considerato fin dall’antichità un monumento eterno.

Lungo le cesate sono, inoltre, presenti cinque “hollow mask” – maschere concave color oro, che danno l’illusione ottica della tridimensionalità – che ritraggono in modo suggestivo il volto di Augusto.

Lo spazio sarà infine “immerso” in un’atmosfera musicale che proporrà brani tratti dal repertorio appartenente alla programmazione d’eccellenza del periodo dell’Auditorium Augusteo.

 

L’illuminazione del Mausoleo di Augusto 

Accanto alla valorizzazione delle cesate, il Mausoleo prende vita ogni giorno al crepuscolo grazie a 55 corpi illuminanti certificati IP65 a led di varie dimensioni che daranno una luce modulabile di vari colori, creando immagini suggestive. Per tutto il periodo del cantiere il Mausoleo sarà interamente illuminato con 20 fari all’interno e 35 all’esterno del perimetro dell’area archeologica.

 

Le musiche  

Le cesate saranno anche uno spazio sonoro. Lungo tutto il perimetro  sarà possibile ascoltare  una selezione di brani musicali tratti dal patrimonio storico di Santa Cecilia nel periodo dell’Auditorium Augusteo. I brani scelti in questa prima fase sono prime esecuzioni assolute – come nel caso de “I pini di Roma” di Ottorino Respighi nel 1924- o prime italiane

come nel caso di La Valse (1924) e de Il Bolero (1930) di Maurice Ravel e del Concerto per violino op. 47 (1922) di Jan Sibelius.

 

Sito web www.mausoleodiaugusto.it

E’ caratterizzato da due anime: una sezione “esperienziale” attraverso la quale compiere un viaggio interattivo all’interno della storia di Augusto e del Mausoleo e una sezione “classica” con contenuti e immagini di tipo divulgativo. L’area di experience è composta dagli stessi 12 capitoli presenti sulle cesate all’esterno del Mausoleo, ognuno

caratterizzato da un’immagine animata da un movimento di rotazione in 3D e accompagnata da approfondimenti testuali che integrano il percorso visivo. Le pagine dell’area informativa ripercorrono invece la storia del Mausoleo con

sezioni dedicate, una timeline, approfondimenti sul progetto di restauro e le iniziative di valorizzazione. Il sito è disponibile anche in lingua inglese ed è ottimizzato per PC, smartphone e tablet (Android, iOS e Windows).

Testi riportati sui 12 pannelli nelle cesate ovest

1. Augusto e la sua buona stella
23 settembre del 63 a.C. nasce a Roma Gaius Octavius. Il prozio Giulio Cesare lo adotta e lo indica come suo successore. A diciannove anni inizia la carriera politica: ricopre molte cariche, sconfigge i nemici politici, riceve il titolo di Imperator riservato ai generali vittoriosi. Il Senato lo nomina Augustus, ossia degno di venerazione e onore, nel 27 a.C. Durante il suo regno, nel 12 a.C., la cometa di Halley appare nel cielo: un segno divino per celebrare il primo imperatore del mondo occidentale.

2. Il Mausoleo, la tomba di famiglia
Dopo la vittoria di Azio del 31 a.C., ormai solo al potere, Ottaviano inizia la costruzione della tomba di famiglia, tanto enorme da essere chiamata Mausoleo, nome derivato da Mausolo, la cui tomba ad Alicarnasso era considerata una delle sette meraviglie del mondo. Per questo monumento, Augusto sceglie il campo Marzio – dove ci troviamo – una zona di Roma poco costruita, tra la via Flaminia – oggi via del Corso – e il Tevere. In quest’area dedicata ai culti di Marte e Apollo era stato sepolto Giulio Cesare.

3. I monumenti per conservare la memoria
Nel campo Marzio, da Marte, dio della guerra, nel periodo Augusteo si costruiscono i monumenti destinati a ricordare l’imperatore nei secoli: il Mausoleo, il Pantheon, tempio dedicato a tutti gli déi, l’Ara Pacis, altare per celebrare la pace, inaugurato il 30 gennaio del 9 a.C. in occasione del compleanno della moglie Livia e un orologio solare costituito da un obelisco la cui ombra indica l’Ara Pacis nel giorno del compleanno di Augusto. L’Imperatore pronuncia la celebre frase: “Ho trovato una città di mattoni e ne lascio una di marmo”.

4. Augusto, Mecenate e l’età dell’oro di Roma
L’imperatore da giovane studia nella greca Apollonia, ora in Albania, e sceglie come maestro dei figli Fedro, lo scrittore di favole. Augusto opera nello stato e nella società un profondo rinnovamento culturale: i romani diventano cittadini di un vasto Impero. Si circonda dei migliori intellettuali dell’epoca e il suo amico Mecenate sostiene un circolo di poeti quali Virgilio, Orazio, Ovidio. Ancora oggi chi finanzia opere culturali è definito “mecenate”.

5. La morte e il funerale di Augusto
Il 19 del sesto mese romano del 14 d.C. l’imperatore Cesare Ottaviano Augusto muore a Nola all’età di 77 anni. In suo onore, ancora oggi quel mese è chiamato Agosto. Le sue spoglie sono trasportate a Roma e attraversano la città in una processione simile a un trionfo. Augusto viene cremato nei pressi del Mausoleo, mentre una statua di cera che lo raffigura viene simbolicamente sciolta e un’aquila si libra verso il cielo. Nel testamento, Augusto nomina erede Tiberio, figlio della moglie Livia e da lui adottato.

6. Le ceneri nel Mausoleo
23 a.C. Marcello, figlio di Ottavia e primo marito di Giulia

12 a.C. Marco Vipsanio Agrippa, amico di Augusto, secondo marito di Giulia

11 a.C. Ottavia, sorella di Augusto

9 a.C. Druso, figlio di Livia

2 d.C. Lucio e 4 d.C. Caio, figli di Marco Vipsanio Agrippa e Giulia

14 d.C. Augusto, primo imperatore romano

19 d.C. Germanico, figlio di Druso e padre di Caligola

29 d.C. Livia, moglie di Augusto

37 d.C. Agrippina, moglie di Germanico e madre di Caligola

37 d.C. Tiberio, secondo imperatore romano, figlio di Livia

41 d.C. Caligola, terzo imperatore romano, figlio di Germanico

54 d.C. Claudio, quarto imperatore romano, figlio di Druso

79 d.C. Vespasiano, nono imperatore romano, sepolto qui temporaneamente

98 d.C. Nerva, dodicesimo imperatore romano

217 d.C. Giulia Domna, moglie di Settimio Severo, ventunesimo imperatore romano, sepolta qui solo temporaneamente

Giulia, l’unica figlia di Augusto, non fu sepolta in questo Mausoleo perché, condannata per adulterio e tradimento, morì in esilio.

7. La fine dell’Impero, la fortezza medievale, il rogo di Cola di Rienzo
Dopo la caduta dell’impero romano di occidente, Roma diventa molto più piccola e in questa zona, tra gli orti, spicca solo il Mausoleo, fortificato dalla famiglia Colonna. Quando i Colonna, alleati di Federico Barbarossa, vincono le truppe papali, il popolo romano attacca e distrugge la fortezza. Anni dopo, nel 1354, “allo campo dell’Austa”, terra incolta che ormai ricopre il Mausoleo, viene cremato “l’ultimo dei tribuni romani”, Cola di Rienzo, che sognava una Roma comunale.

8. Il Giardino Soderini
Francesco Soderini acquista i ruderi del Mausoleo nel 1546 e ottiene il permesso a compiere gli scavi archeologici. Sopra il sepolcro di Augusto costruisce un bellissimo giardino all’italiana. Il nuovo ingresso abbellisce la piazza ammirata da turisti e artisti. Soderini trasforma l’interno e ci abita insieme a suo fratello Paolo Antonio, nemico della famiglia de’ Medici. Il Mausoleo diviene un rifugio per gli esuli politici cacciati da Firenze.

9. La Giostra della Bufala
Il nobile portoghese Benedetto Correa de Sylva entra in possesso del palazzo Soderini a metà del XVIII secolo. Lo affitta allo spagnolo Bernardo Matas che vi apre una locanda e, per aumentare le entrate, ci costruisce un anfiteatro. Chiama “giostratori” dalla Spagna e nel 1780 dà inizio alla “Giostra della Bufala”, versione romana della corrida, arricchita da premi per gli spettatori. Nel 1829, con gran dispiacere del popolo, Papa Pio VIII proibisce gli spettacoli perché troppo violenti.

10. L’Anfiteatro Corea
Vietata la Giostra, l’anfiteatro Corea, il cui nome perde una “r” a causa del dialetto romano, ospita i “Fochetti”, spettacoli di fuochi artificiali. Viene utilizzato anche come teatro di prosa, cosa che Augusto avrebbe apprezzato. Sembra infatti che, chiudendo il sipario sulla sua vita, abbia detto: “Se lo spettacolo vi è piaciuto, applaudite”. Il Corea diventa un ritrovo alla moda, ancora oggi ricordato nella vicina Via del Corea.

11. L’Auditorium Augusteo
L’anfiteatro Corea fu acquistato nel 1907 dal Comune e trasformato in una delle sale da concerti più grandi e apprezzate d’Europa grazie alla sua perfetta acustica. Nel 1916, in piena prima guerra mondiale, Toscanini, uomo attento al valore dell’opera e non alla nazionalità dell’artista, dirige in questo Auditorium un’opera di Wagner attirandosi le critiche dei romani per la scelta di un compositore “nemico”. In questo periodo l’Auditorium prende il nome di Augusteo.

12. Nostalgia dell’Impero
Titola la “Domenica del Corriere” del 4 novembre 1934: “Cedo la parola al piccone”. Così esclama il Duce iniziando a demolire le case addossate al Mausoleo. Il monumento sarebbe dovuto tornare allo splendore originario per mostrare l’antica e nuova gloria dell’Impero. Sembra che Mussolini abbia detto: “Dopo qualche anno dalla mia morte, togliete la statua di Augusto e mettete la mia”. La storia è andata diversamente.

 

Brano di Strabone (riportato nelle cesate nord e est)

“Ai vantaggi che la natura offre alla città di Roma, i romani ne hanno aggiunti molti altri con le loro opere. I Greci sono famosi per fondare le loro città cercando la bellezza, la forza, le posizioni dei porti, la fertilità dei luoghi, ma i romani si occupano, invece, di quelle cose che i greci trascurano, come le strade lastricate, gli acquedotti e le fogne. L’acqua

portata dagli acquedotti in città è tantissima, scorre in canali sotterranei simili a fiumi e quasi ogni abitazione ha cisterne, canali e serbatoi per raccoglierla. Di questo si è occupato con grande impegno Marco Agrippa che ha ornato la città anche di molti altri monumenti. Pompeo, il Divo Cesare e Augusto, e i figli degli amici e la moglie e la sorella di Augusto hanno superato ogni altro, per l’impegno e il patrimonio speso per la costruzione di monumenti. La maggior parte si trovano nel Campo Marzio, la cui bellezza naturale è stata arricchita dall’opera dell’uomo. Questa pianura è sufficientemente ampia da offrire lo spazio aperto necessario alle corse dei carri e dei cavalli, alle scuole di giochi con la palla, al lancio del disco e alla palestra. Vicino a quel campo ce n’è un altro, con molti portici intorno, e boschi, tre teatri, un anfiteatro, e templi sontuosi, tanto che guardando quella parte della città verrebbe da pensare che il resto sia solo un’aggiunta. I romani stessi considerano questo luogo il più importante di tutti e qui hanno eretto i monumenti degli uomini e delle donne più illustri. Fra questi è importantissimo il Mausoleo, formato da un cumulo di terra sopra una splendida base di pietra bianca, posto vicino al fiume, sempre coperto dall’ombra delle piante, e sulla cui sommità si trova l’immagine in bronzo di Cesare Augusto. Sotto il cumulo di terra ci sono le ceneri dello stesso Augusto e dei suoi congiunti e familiari. Dietro c’è un gran bosco, dove si possono fare bellissime passeggiate. Nel mezzo del Campo si trova il luogo dove Augusto è stato cremato. È circondato da un cerchio di pietra bianca ed una sbarra di ferro, dentro è pieno di pioppi. Se poi un uomo si reca al vecchio foro e contempla le basiliche, i portici, i templi, e poi vede gli edifici sul Campidoglio, i palazzi sul Palatino e il passeggio di Livia, facilmente dimenticherà ogni altra città. Tale è Roma”.

Strabone, Geografia, V, 3, 8

 

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